sabato 2 maggio 1992

XIII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1992

XIII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1992
Courmayeur, 2 maggio 1992

La Giuria del Premio Tolkien 1992 – composta da Oreste del Buono (Presidente onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Giuseppe Lippi, Adolfo Morganti, Piergiorgio Nicolazzini e Giuseppe Magnarapa – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste della Sezione Romanzi e Sillogi di racconti del Premio Tolkien 1992:

Sezione Romanzi:

Vincitore:
Ronanna Masoero: Aragorn e la Maga Verde

sabato 18 maggio 1991

XII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1991

XII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1991
San Marino, 18 maggio 1991

La Giuria del Premio Tolkien 1991 – composta da Oreste del Buono (Presidente onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Giuseppe Lippi, Adolfo Morganti, Piergiorgio Nicolazzini e Tullio Bologna – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste della Sezione Racconti del Premio Tolkien 1991:

1) Liofilia, di Giuseppe Magnarapa (Roma): «Per essere riuscito a tramutare una ipotesi scientifica teoricamente possibile in fantasia abnorme e incubo orrorifico, collegando il lontanissimo passato ai drammi del presente e facendo assumere al classico mistero orientale un aspetto di angosciante attualità.»

2) La scelta, di Matteo Donato Gallucci (Rionero in Vulture / PZ): «Per aver creato una leggenda che – sulla falsa riga di quella di Re Artù – è perfettamente inserita nella tradizione occidentale, da Costantino al Medio Evo, ponendo al centro di essa un uomo dei nostri giorni con il suo scetticismo e le sue paure.»

3) Cantaride, di Mario Farneti (Roma): «Per aver ideato introno ad un personaggio che è realmente esistito (il filosofo Pietro Ubaldi) una vicenda piena di suggestione, le cui sfaccettature fantastiche ed enigmatiche si rifanno alla tradizione alchemica e alle sue interpretazioni contemporanee.»

Racconti finalisti (in ordine alfabetico):
— La chiave, di Donato Altomare (Molfetta / BA)
— Diabolus in musica, di Davide Ghezzo (Torino)
— Guardavano lontano, di Giuseppe Marino (Roma)
— La vera finale, di Pierfrancesco Prosperi (Arezzo)
— Ultima uscita prima del confine, di Paolo Pugni (Milano)
— Il fiaccheraio, di Enrico Rulli (Firenze)
— Il senso della scrittura, di Patrizia Vitagliano (Napoli)

La Giuria ha inoltre indicato altre opere non finaliste meritevoli di segnalazione:
I diamanti di Kandia, di Fabio D'Andrea (Roma); Herbstnebel, di Mauro Del Bianco (Treviso); Scavando sotto la pelle, di Vincenzo Dell'Oro (Valmadrera / CO); La statua di gesso, di Maria G. Di Rienzo (Treviso); Barbara, di Marco Ercolani (Genova); L'angelo, di Paolo Ferrari (Piombino / LI); Al di là della siepe, di Bruno Fontana (Roma); Il bosco di Cernunnos, di Paolo Gulisano (Valmadrera / CO); Il drappo, di Maria Masella (Genova); La barba del diavolo, di Antonio Pesce (Desio / MI); I due cuori, di Luciana Pugliese (Udine); Presagio di un incubo ricorrente, di Mara Salemi (Rivarolo Ligure / GE); La morte, di Alessandro Scarpellini (Pisa); Ricordi di un teppista, di Gino Scatasta (Ascoli Piceno); Il mulinello, di Giovanni Pietro Scazzola (Carpeneto / AL); Morte a fior di pelle, di Francesco Tamagni (Garbagnate / MI); Eterno attimo, di Riccardo Taraglio (Aosta); Vera, di Paolo Tozzi (Rocca di Papa / RM); Punti di vista, di Antonio Traversi (Portici / NA); Sulle ali del tempo, di Luciano Urietti (Cuorgnè / TO).

sabato 28 aprile 1990

XI Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1990

XI Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1990
Courmayeur, 28 aprile 1990

La Giuria del Premio Tolkien 1990 – composta da Oreste del Buono (Presidente onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Giuseppe Lippi, Adolfo Morganti, Piergiorgio Nicolazzini e Dario Tonani – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste della Sezione Racconti del Premio Tolkien 1990:

1) Il vetro di Ieng, di Tullio Bologna (Vigevano / PV): «Per aver creato un personaggio che – pur ispirandosi ai classici "investigatori dell'occulto" anglosassoni – ha caratteristiche, problematiche, stile e mentalità sue proprie, ed è inserito in una vicenda dove il gusto del mistero e della para-scienza, la mescolanza tra realtà e fantasia lovecraftiana, il contrasto tra cruda quotidianità e sogno, vengono sapientalmente amalgamati sino a raggiungere una notevole efficacia narrativa.»

2) Caradas, di Massimo Giorgini (Bologna): «Per essere riuscito a rendere pienamente il rapporto di empatia uomo-natura oggi dimenticato, che va molto al di là dell'attuale ecologismo alla moda, in una storia fantastica che, pur nel suo finale disperato, espone una "visione del mondo" totalmente alternativa non solo alla realtà odierna ma anche ai suoi valori.»

3) La casa degli specchi, di Alessandra Postal Degasperi (Trento): «Per aver sviluppato il simbolismo dello specchio in maniera nuova, tra moderno e antico, contrapponendo spirito a materia, fede a scetticismi, introspezione a interiorità, in una vera alchimia dell'anima, che l'amara e ambigua conclusione non fa che accentuare e valorizzare.»

Racconti finalisti (in ordine alfabetico):
— La casa degli scheletri amanti, di Donato Altomare (Molfetta / BA)
— Falso ammiraglio dell'Oceano, di Claudio Asciuti (Genova)
— Djedel Fschkel, di Bruno Fontana (Roma)
— Ombre nel tempo, di Giuseppe Maxia (Cagliari)
— In fondo al nero, di Gianfranco Nerozzi (Casalecchio di Reno / BO)
— Francesco è scomparso, di Pierfrancesco Prosperi (Arezzo)
— Appuntamento in vetta, di Luciana Pugliese (Udine)

La Giuria ha inoltre indicato altre opere non finaliste meritevoli di segnalazione:
Diario dei Gonzaga, di Mariano Bucchianieri (Genova); Il quadro, di Pietro Caracciolo (Messina); Nostalgie, di Lodovico Cardellino (Aosta); In principio, la neve, di Luigi Cozzolino (Casoria / NA); Pontifex Minimus, di Fabio D'Andrea (Roma); Scale, di Vincenzo Dell'Oro (Valmadrera / CO); Il Vangelo di Khatlyn, di Mario Farneti (Roma); Donna Olimpia, di Gabriele Marconi (Roma); L'unica occasione, di Giovanna Morini (Roma); L'uomo di Heris, di Lucia Pallotta (Pettoranello / IS); L'Aquila di Nemeton, di Riccardo Taraglio (Aosta); La notte di Istevene Uras, di Nicola Verde (Roma); In memoria, 16 giugno 1986, di Massimo Zanda (Cagliari).

sabato 20 maggio 1989

X Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1989

X Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1989
San Marino, 20 maggio 1989

La Giuria del Premio Tolkien 1989 – composta da Oreste del Buono (Presidente Onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Margherita Corsini, Giuseppe Lippi, Adolfo Morganti e Piergiorgio Nicolazzini – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste delle Sezioni Romanzi brevi e Racconti del Premio Tolkien 1989:

Sezione "Romanzi brevi"

1) Il sogno dei Perfetti, di Mario Lucidi (Spoleto / PG)
«Per essere riuscito ad innestare nel corso della narrazione non mimetica italiana un nuovo elemento: quello della componente storico-filosofico-religiosa che, partendo da dati noti ed acquisiti, nell'ambito di uno sfondo realistico, procede per vie sempre più "fantastiche", proprio come in questo romanzo breve dove emerge una solida cultura, uno stile lineare e piacevole, il gusto di una speculazione intellettuale che riesce a fondere perfettamente ricostruzione storica (l'Africa del V secolo d.C.), atmosfera filosofico-religiosa (lo gnosticismo) e tendenza verso un fantastico che ben si potrebbe definire onirico e lovecraftiano.»

2) La saga di Kilian Hastassen, di Grazia Lipos (Trieste)
«Per aver dato prova ancora una volta di essere una delle nostre migliori autrici di heroic fantasy, una delle poche in grado di "subcreare", secondo la terminologia e la teorizzazione tolkieniana, un'altra realtà del tutto verosimile che, pur avendo indiretti contatti con quella che conosciamo, è nuova e diversa nelle strutture sociali, nella mitologia, nell'etica, perfino nell'ecologia, come ad esempio quella in cui agisce Kilian Hastassen – tipico eroe/anti-eroe della scrittrice – ed in cui si scontrano due opposte e classiche weltanschauung, peraltro le stesse sia nei mondi reali che in quelli fantastici.»

3) Gli occhi della Surbile, di Nicola Verde (Roma)
«Per aver reso vividamente usi e costumi, leggende e superstizioni, società reale e mondo dell'immaginario di una delle regioni più ricche di folclore ancestrale, come la Sardegna, in un contesto narrativo che si segnala per un dilatarsi della tensione espresso con un linguaggio di tutti i giorni, al limite del dialetto, che rende ancor più netto il contrasto tra l'ambiente quotidiano (il paese, i pastori, i pettegolezzi) e l'intrusione dell'orrore fino al crescendo finale e al colpo di scena.»


Sezione "Racconti"

1) Risus sardonicus, di Dario Tonani (Segrate / MI)
«Per essere riuscito a penetrare come pochi nel mondo della pazzia che stravolge la realtà non soltanto soggettiva del protagonista e degli altri personaggi, ma anche oggettiva quasi trasformando il paesaggio all'intorno, man mano che viene in contatto con il perverso folle che è al centro di una vicenda da cui promana un orrore senza nome provocato da oggetti di tutti i giorni, come possono essere i chiodi, orrore che si espande a cerchi concentrici divenendo ossessionante e universale.»

2) La salamandra, di Massimo Giorgini (Bologna)
«Per aver tentato una via diversa fra i molti "classici temi" della fantasia eroica: la maledizione, il viaggio, la cerca, le prove, gli eroi, la nemica da sconfiggere, sono tutti topoi di questo genere di narrativa, ma sono portati ad una nuova dignità e validità grazie ad uno stile personale, ad una azione complessa ma veloce, al gusto dell'avventura e alla capacità di non cadere in vieti luoghi comuni.»

3) Rosso di sera, di Pierfrancesco Prosperi (Arezzo)
«Per aver inserito in maniera originale, per nulla pietistica e tale da andare all'essenziale di alcune tare originarie della civiltà industriale contemporanea, la tematica ecologica finalmente compresa nei suoi aspetti intrinseci, profondi, non esteriori, contrapponendo la cultura dell'uomo occidentale ad altre ingiustificatamente considerate inferiori, perdenti o sconfitte.»

Racconti finalisti (in ordine alfabetico):
— Luna nuova ad Alesia, di Fabio D'Andrea (Roma)
— La porta, di Marco Ercolani (Genova)
— La profezia di Kokumbo, di Mario Farneti (Roma)
— Non son chi fui, di Maria Masella (Genova)
— Ricordo di una scampagnata, di Giovanna Morini (Roma)
— Il silenzio del cane, di Alberico Tinarelli (Giulianova / TE)
— Talora le tombe sembrano perdute, di Sandro Zanotto (Treviso)

La Giuria ha inoltre indicato altre opere non finaliste meritevoli di segnalazione:
Diario di un esorcista, di Ennio Amadio (Roma); Il quadro, di Paolo Cortesi (Forlì); L'antico anfiteatro, di Giuliana Cutore (Catania); L'occhio di Dio, di Lorenzo De Marco (Bitritto / BA); Per amore di Lucrezia, di Dalmazio Frau (Chiavari / GE); 87187, di Patrizio Frosini (Pistoia); Il gioco della vita, di Gustavo Gasparini (Venezia); La città rifugio, di Angela Grandi (Milano); Penombra di luna, di Patrizia Grifoni (Firenze); La radura degli alberi serpenti, di Maria Pia Martino (Castrovillari / CS); Mirta Rossi, di Marco Masolin (Roma); Gli arazzi di Ismedian, di Valentina Mezzoprete (Orvieto / TR); La Legge dell'Edificatore, di Daniela Moiraghi (Milano); I lampioni del Ponte Carlo, di Rosanna Musa (Torino); L'albero sul lago, di Fabio Nardini (Pisa); Cartouche, di Nicola Pasqualicchio (Verona); Il decimo comandamento, di Franco Ricciardiello (Biella / VC); Viandanti nella tempesta, di Maurizio Rosso (Savona); Il telefono, di Rudy Salvagnini (Padova); La notte della grande paura, di Enzo Verrengia (San Severo / FG).

lunedì 18 aprile 1988

IX Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1988

IX Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1988
Courmayeur (AO), 18 aprile 1988

La Giuria del Premio Tolkien 1988 – composta da Oreste del Buono (Presidente Onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Grazia Lipos, Giuseppe Lippi, Adolfo Morganti e Piergiorgio Nicolazzini – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste delle Sezioni Romanzi brevi e Racconti del Premio Tolkien 1988:

Sezione "Romanzi brevi"

1) Nel vortice del tempo, di Alessandra Postal Degasperi (Trento)

2) Narlin, di Patrizio Frosini (Pistoia)

3) Spoletium, di Mario Lucidi (Spoleto / PG)


Sezione "Racconti"

1) L'Eresiarca, di Margherita Corsini (Perugia)
2) Morte di bacio, di Mario Turello (Udine)
3) Manoscritto trovato sotto un banco, di Paolo Gera (Novi Ligure / GE)

Racconti finalisti (in ordine alfabetico):
— La morte innamorata, di Maria Antonietta Ambrosioni (Pescara)
— La casa dei leoni, di Giandomenico Antonioli (Milano)
— Il falco e la farfalla, di Erio Bronzi (Roma)
— Una notte di Immanuel Kant, di Paolo Cortesi (Forlì)
— Il guardiano, di Gabriele Marconi (Roma)
— Apollo e la signora Wilmot, di Maria Luisa Polidori (Viterbo)
— Ascanio degli Ulivi, di Dario Tonani (Segrate / MI)

La Giuria ha inoltre indicato altre opere non finaliste meritevoli di segnalazione:
Solo andata, di Attilio Businco (Genova); L'appartamento, di Alessandro Corsi (Livorno); Capestrano, di Franco De Poli (Milano); La fine del giorno, di Barbara Chantal Diegoli (Torino); Nebbia, di Eleonora Fontana (Città di Castello / PG); Totem di carne, di Gianfranco Galliano (Novi Ligure / AL); Res avita, di Patrizia Grifoni (Firenze); I colori dell'invidia, di Alberto Lehmann (Alassio / SV); Clau-di-Tam, di Pier Luigi Luisi (Zurigo / Svizzera); La Vergine di Valgranda, di Luigi Menghini (Torino); La favola della nonna, di Giovanna Morini (Roma); La lama, di Giuseppe Muscardini (Ferrara); Quel drago, di Errico Passaro (Roma); Ricordo d'infanzia, di Nicola Pasqualicchio (Verona); Il canto della mandragora, di Antonio Piras (Montenero Valcocchiara / IS); Arabella, di Miriam Poloniato (Padova); Il contachilometri, di Pierfrancesco Prosperi (Arezzo); Paese piccolo…, di Antonio Tafuri Lupinacci (Genova); Le scogliere dei destini ineluttabili, di Rino Tripodi (Bologna); Dialogo di Messer Francesco Petrarca e del Mago Merlino, di Leonardo Urbinati (Brescia).

sabato 20 giugno 1987

VIII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica "J.R.R. Tolkien" - 1987

VIII Premio Nazionale di Narrativa Fantastica
"J.R.R. Tolkien" - 1987
Montepulciano (SI), 20 giugno 1987

La Giuria del Premio Tolkien 1987 – composta da Oreste del Buono (Presidente Onorario), Gianfranco de Turris (Presidente), Mario Bernardi Guardi, Claudio De Nardi, Luigi De Pascalis e Giuseppe Lippi – ha così deciso la classifica delle opere vincitrici e finaliste delle Sezioni Romanzi brevi e Racconti del Premio Tolkien 1987:


Sezione "Romanzi brevi"

1) Per amore di Catalina, di Antonio Tafuri Lupinacci (Genova)

2) Il tempo dei morti, di Alessandra Postal Degasperi (Trento)

3) Challant, di Marco Zanicchi (Genova)


Sezione "Racconti"

1) Statenberg, di Grazia Lipos (Trieste)
2) Sotto il ventre di medusa, di Lorenzo Iacobellis (Bari)
3) Il risveglio del Dio del Caos, di Nicola Verde (Torvaianica / RM)

Racconti finalisti (in ordine alfabetico):
— Nel nome della madre, di Alice Airaghi (Zurigo / Svizzera)
— Sinistro pagliaccio, di Franco De Poli (Milano)
— I giorni di Annecy, di Marco Ercolani (Genova)
— Presenze, di Bruno Garavini (Forlì)
— Tra le righe, di Nicola Pasqualicchio (Verona)
— Vanax, di Giacomo Tognacci (Torino)
— Rodolfo dei Ratti, di Dario Tonani (Segrate / MI)

La Giuria ha inoltre indicato altre opere non finaliste meritevoli di segnalazione:
Goel an oll sent, di Silvio Canavese (Aosta); Dal tramonto all'alba, di Elena Casciani & Barbara Chantal Diegoli (Torino); Oltre, di Paolo Cortesi (Forlì); Il paese dimenticato, di Marco De Franchi (Roma); Notte di luna piena, di Roberta Gallini (Calolziocorte / BG); La donna che veglia, di Roberto Genovesi & Errico Passaro (Roma); Rosso pendente, di Paolo Lanzotti (Mestre / VE); La malattia, di Alberto Lehmann (Alassio / SV); L'ombra rubata, di Mario Lucidi (Spoleto / PG); Immagina che, di Massimiliano Macchia (Spoleto / PG); Partenogenesi, di Marco Pensante (Castenedolo / BS); Vacanza al mare, di Renato Pestriniero (Venezia); Valzer triste, di Miriam Poloniato (Padova); Mr. Hyde e Mr. Hyde, di Pierfrancesco Prosperi (Arezzo); Il fuoco di Aristotele, di Alessandro Quattrone (Prato / FI); Aspettando, di Rudy Salvagnini (Padova); Il morso del serpente, di Fabrizio Sandrelli (Ponti sul Mincio ( MN); Verena, di Pietro Spinelli (Torino); Varsavia, di Claudio Tinivella (Gropello Cairoli / PV).